Prima di tutto, non preoccupiamoci, nonostante le temperature miti durante il giorno, la notte scendono ancora parecchio, aspettare 15-20 giorni può andare bene. Sul mercato non sono di sicuro poche le soluzioni disponibili, ma bisogna saperle scegliere. Generalmente sulle confezioni dei mix già pronti si possono trovare indicazioni assai utili relative alla tipologia di sementi che contengono e all’effetto finale che queste producono. Proprio per venire incontro a esigenze diverse, i mix non sono quasi mai composti da una sola specie: i miscugli infatti permettono di ottenere risultati pregevoli e duraturi. Generalmente vengono combinate 4 o 5 specie di semi per garantire un grado elevato di resistenza alla siccità e una maggiore protezione alle malattie. Le specie più utilizzate sono quelle delle graminacee, molto robuste e dallo sviluppo veloce. Queste sementi si dividono in due gruppi, in base alla loro resistenza al clima: specie microterme e specie macroterme. Le specie microterme, di origine eurasiatica, hanno un’attività radicale ottimale compresa tra i 10 e i 18°C. Le specie maggiormente impiegate sono rappresentate dai generi Agrostis, Festuca, Lolium e Poa. In estate i prati ottenuti da queste sementi devono ricevere costantemente acqua, altrimenti si rischia un brutto ingiallimento del colore. Le specie macroterme, sempre graminacee, preferiscono i climi caldi e vivono bene tra i 24 e i 32°C. Le specie utilizzate appartengono quasi tutte alle sottofamiglie Panicoideae ed Eragrostideae. I manti erbosi ottenuti dalle macroterme non richiedono molta manutenzione (le innaffiature non devono essere frequenti), ma rischiano di ammalarsi quando le temperature scendono bruscamente.
Si semina quindi in autunno o in primavera, quando le temperature non sono elevate e l’umidità è costante. Per quanto riguarda il dosaggio, bastano circa 30 grammi di sementi per metro quadro di prato, ma è bene non essere avari con la semina. Naturalmente il terreno dovrà essere preparato attraverso un’adeguata pulizia dai sassi e dai detriti e un livellamento per ottenere un bel prato pianeggiante; dopo queste operazioni si tratterà il terreno con del diserbante, poi con un concimante e infine con la semina . Per seminare il prato si possono spargere a mano i semi, oppure utilizzare uno spargitore.Utilizzare un rullo o una vanga per compattare il terreno e far aderire i semi ed innaffiare con getto leggero. Dopo quest’ultima operazione si deve procedere a una abbondante irrigazione, facendo attenzione a non calpestare il terreno per almeno venti giorni.
Dopo circa 20 giorni dalla semina del prato inizierà a crescere la prima erba. Si potrà effettuare il primo taglio quando l’erba sarà alta almeno 10 cm, lasciandola ad un’altezza di circa 3 cm.
Da qualche anno ormai la semina del prato viene sostituita con la messa in posa di tappeti erbosi in zolla o a rotolo. I procedimenti per la preparazione del terreno sono i medesimi, solo che lo spaglio dei semi viene sostituito dalla stesura del tappeto erboso. Ovviamente non ci sono tempi di attesa per veder crescere il proprio prato e la superficie è immediatamente calpestabile.